Dopo le vacanze scolastiche ci aspettano in settembre nuovi eventi italo-tedeschi a Francoforte e dintorni:
L’08.09.2022 Marco&Marco del gruppo Facebook il #VeroAperitivo invitano ad un Vero Aperitivo presso il ristorante #IsolettaPMP,Schloßstraße 126, Francoforte.
Il 09.09.2022 alle ore 18 verrà inaugurata la mostra #Sguardi presso la sede della #DeutschItalienischeVereinigung, Arndstr.12, #Francoforte. Saranno esposti opere di giovani artisti e studenti del Dipartimento di Arti Visive dell’#AccademiadiBelleArtidiBrera.
Il 10.09.2022 dalle ore 18 alle ore 21 la regione dell’#EmiliaRomagna incontra il “Cilento e il cibo degli dei” organizzando un’Apericena con degustazione di prodotti DOP e vini presso la terrazza del ristorante #INCANTINA, Taunustr.6, #Francoforte. Prezzo 30 Euro/persona. Prenotazione: info@incantina.org.
Il 12.09.2022 alle ore 19.30 la Delegazione di Francoforte dell’Accademia Italiana #AIC invita ad una serata di Cinema & Cucina con un omaggio a #PierPaoloPasolini in occasione dell’anniversario di 100 anni dalla sua nascita al cinema #Casablanca di #BadSoden. Ospite della serata sará #GaetanoBiccari, autore del saggio “Pier Paolo Pasolini in persona. Gespräche und Selbstzeugnisse” che ci introdurrerà alla vita e opere di Pasolini. Segue poi il cortometraggio “La Ricotta” di Pier Paolo Pasolini. Il tutto viene presentato con un menù di degustazione a base di ricotta.
Dal 15.09.2022 al 21.09.2022 #Francoforte sarà luogo della #TrueItalianPizzaWeek. Numerose pizzerie di Francoforte partecipano a questo evento dove possiamo gustare un #AperolSpritz e una pizza a soli 15 Euro. Qui il link delle pizzerie partecipanti.
Seguiranno altre segnalazioni. Nel frattempo PASSATE PAROLA!!! BITTE WEITERSAGEN!!!
#VIVIfrankfurt
VIVIlettura: L’Angolo di Ale
Dopo questa bellissima giornata di sole a Francoforte Vi inoltriamo questa recensione della nostra amica Alessandra del romanzo “Il treno dei bambini” di Viola Ardona. Grazie per il regalo Ale. PASSATE PAROLA!!! BITTE WEITERSAGEN!!!
VIVIfrankfurt
Il romanzo che vorrei presentarvi è stato il caso editoriale italiano alla Fiera di Francoforte (Einaudi, settembre 2019): Il treno dei bambini di Viola Ardone. In uno stile piacevole l’autrice ci racconta una storia che in pochi conoscono, un episodio della recente storia italiana. Siamo nel 1946 e il Partito comunista dà l’avvio a un grande progetto di solidarietà; dopo aver individuato zone in cui la guerra aveva lasciato particolare distruzione e fame, vengono scelti 70 mila bambini per essere affidati temporaneamente a famiglie di semplici contadini e artigiani del Nord, che possano offrire l’opportunità di sfuggire ad una situazione di bisogno e fare accedere questi minori disagiati ad una istruzione elementare. È dunque una storia di “vera” solidarietà quella che ci viene raccontata, un fare del bene senza aspettarsi nulla in cambio; infatti molte di queste semplici famiglie, continuarono a sostenere i bambini anche una volta rientrati nelle loro famiglie di origine. Questo aspetto mi ha fatto riflettere: in quanti oggi accoglieremmo allo stesso modo, spontaneamente, senza timori o sovrastrutture ideologiche, un bambino appena sbarcato da una delle tanti navi delle ONG che navigano nel Mediterraneo? È la storia di un ‘affido’ temporaneo quella di Amerigo che già con il suo cognome – Speranza- intraprende la strada per il cambiamento che corre lungo i binari da Napoli a Modena, che con l’innocenza di un bambino ha paura di quello che potrebbe succedergli, perché, dicono, che i comunisti mangiano i bambini o gli tagliano le mani. Amerigo è accolto da Derna, una donna sola, molto diversa da mamma Antonietta, che come Amerigo è altrettanto impaurita “perché di bambini non ne capisco proprio”. Amerigo è però felice finalmente per le scarpe nuove ai piedi (Io scarpe mie non ho avute mai. Porto quelle degli altri e mi fanno sempre male), le prime completamente sue che gli fanno vincere il gioco che da sempre fa attribuendo un punteggio a ogni paio di scarpe che vede ai piedi delle persone che incontra per la strada: scarpa sana 1 punto; senza 0; bucata, perdo 1 punto; nuove stella premio. È un romanzo che ruota simbolicamente attorno alle scarpe e al modo di camminare, ogni parte del romanzo presenta un modo specifico di camminare: Amerigo a Napoli definisce il suo modo di camminare “storto”; Mamma Antonietta cammina a testa alta in mezzo alla strada quasi sfidando la povertà e le chiacchiere della gente, con Derna il modo di camminare cambia: “E così ce ne andiamo, mano nella mano. I suoi passi non sono veloci come quelli di mia mamma Antonietta. Lei non mi lascia indietro. Oppure sono io che vado più svelto, per paura che rimango solo nell’aria grigia”; quando Amerigo cresce dirà Cammino io solo per il Rettifilo.
Ho trovato commovente la scena della partenza dalla stazione di Napoli, uno spaccato degno della narrativa verista o di un film neorealista : tutti i bambini, per l’occasione ripuliti e rivestiti con abiti nuovi e con scarpe ai piedi, salutano madri timorose e piangenti alla stazione; al momento della partenza, i bambini lanciano dal finestrino i loro cappotti perché vengano raccolti dalle madri e possano così essere indossati dai fratelli più piccoli: “Questo era il patto: i bambini che partono lasciano i cappotti ai fratelli che restano, perché nell’AltaItalia l’inverno è freddo, ma pure qua non è che fa caldo. […] A noi i comunisti ce li dànno un’altra volta, tanto loro sono ricchi e si li possono permettere”. A Modena Amerigo verrà inserito nella normalità di una famiglia in una casa di campagna in cui i componenti si parlano e ci si abbraccia; ne conoscerà gli aspetti della vita quotidiana fatta del lavoro di tutti svolto secondo l’ età e le capacità; sperimenterà una meteorologia diversa, costituita dalla nebbia (Dalla finestra non si vede più né il cielo né i campi nè gli alberi: Cerco di pulire le lastre con la mano, ma niente. Non è il vetro che è sporco, è l’aria: fuori ci sta un velo di fumo che ricopre tutte le cose). Andrà a scuola ma farà un’esperienza ben diversa da quella frequentata a Napoli (la scuola delle scoppole), qui c’è l’intervallo e nessuno ti picchia, anzi il maestro “ti sorride”. Poi lo straordinario incontro con la musica ed il rientro a Napoli. L’ultima parte del romanzo racconta la conseguenza di uno sradicamento, di sentirsi ‘diverso’ e della difficile riappacificazione.
Buona lettura!
Ale 07.03.2021
VIVItanzindenMai: Zumba con Oliver&Co. il 30.04.2021
Sta arrivando finalmente il primo maggio. Per entrare nel maggio ballando, il bravissimo e simpaticissimo fitnesstrainer e insegnante di Zumba Oliver J. ci segnala il primo evento online gratuito di “Tanz in den Mai Zumba” che si svolge domani dalle ore 17 alle 21. Qui il link per accedere.
Inizia alle ore 17 per bambini (4-12 anni),
alle ore 17.30 (per chi lo preferisce più slow) e
dalle ore 18 in poi ci si può scatenare con diversi insegnanti professionisti di Zumba.
Buon Zumba e grazie a Oliver J. per la segnalazione e all’associazione sportiva di Francoforte FTG per l’organizzazione! Un po’ di movimento e distrazione fa bene a tutti.
PASSATE PAROLA!!! BITTE WEITERSAGEN!!!
VIVIfrankfurt
#motivatorhase #ftg #zumba #vivifrankfurt
VIVIresistenza: 25.04.2021
Le sezioni ANPI di Berlino, Colonia e Francoforte commemorano la liberazione dell’Italia dal governo fascista e dall’occupazione nazista con un programma di incontri pubblici virtuali molto interessanti dal 25.04.2021 al 08.05.2021. Tutte le informazioni dell’Anpi per accedere agli incontri trovate nella locandina qui di seguito:
PASSATE PAROLA!!! BITTE WEITERSAGEN!!!
VIVIfrankfurt
VIVIlettura&cucina: L’ angolo di Ale – “I sapori del giovane Goethe”
Il celebre “Viaggio in Italia” è stato per Johann Wolfgang von Goethe, il famoso poeta di Francoforte, anche una scoperta culinaria. Con “I sapori del giovane Goethe. Ricette e pietanze dal Viaggio in Italia” l’italo-francofortese Laura Melara-Dürbeck, da sempre appassionata di lettura e cucina, ci propone un viaggio “diverso” di Goethe in Italia. Di seguito Vi inoltriamo la recensione della nostra cara amica Ale.
PASSATE PAROLA!!! BITTE WEITERSAGEN!!!
VIVIfrankfurt
“Non è semplicemente un libro di ricette questo grazioso e agile lavoro di Laura Melara Dürbeck che racconta il famoso viaggio su cui si è scritto e detto molto di Goethe attraverso l’Italia, ma un libro che ha l’intento di guidare il lettore alla scoperta sensoriale dei piatti tipici della cucina italiana nota per la sua varietà e che sicuramente il Nostro avrà gustato ed apprezzato da intenditore quale era. Cosa lega la cucina a Goethe? Figlio dell’alta borghesia, la famiglia di Goethe sa apprezzare l’aspetto piacevole della vita, l’arte, la musica ma anche la buona tavola e il vino. L’autrice ci propone in un’ottica nuova il viaggio di uno dei miti della letteratura tedesca, Johann Wolfgang von Goethe che affrontò con determinazione e curiosità il Gran Tour nel Bel Paese, annotandone in un diario i momenti importanti, raccontandosi mentre mangia con gusto o curiosità, o lamentandosi delle vivande non proprio all’ altezza delle aspettative. La stessa autrice, di origine italiana ma da tempo residente in Germania, inizia la sua narrazione con i versi tratti dal Canto di Mignon ( forse proprio ispirati dai ricordi del poeta) : Conosci tu il paese dove fioriscono i limoni? Versi che fanno tornare alla memoria la descrizione che di questa comune pianta farà Eugenio Montale molto tempo dopo rendendola simbolo della sua poetica ; anche Montale partendo dal colore, quel giallo vivido che scioglie ‘il gelo del cuore’, riesce ad evocare attraverso l’immagine una serie di profumi, suoni e colori tipicamente mediterranei che sono quelli che rimarranno impressi anche nella memoria dell’autore tedesco, inebriato dalle bellezze, dal sole e dai molteplici sapori italici. Il viaggio era stato molto desiderato da parte di Goethe : già compiuto dal nonno nel 1740 e poi dal padre, riceverà da loro quelle suggestioni che gli creeranno molte aspettative e lo spingeranno a più di trenta anni a partire alla ricerca di quel paradiso terrestre, imprimendo una sterzata decisa alla sua vita. Decide pertanto di viaggiare sotto falso nome per godere, grazie all’anonimato, di tutte le delizie e le opportunità di questa esperienza senza dover sottostare agli obblighi che la sua fama comunque gli avrebbe imposto. Ho trovato simpatica la scelta della divisione in capitoli del libro come se fossero momenti di un banchetto, partendo dagli Stuzzichini, seguitando poi con gli Antipasti fino alle portate principali, ecco arrivare i Contorni e infine la degna conclusione con il dolce e la Granatina. Nelle varie soste durante il viaggio e la permanenza nelle città italiane – Venezia, Bologna, Roma, Napoli e Palermo – lo scrittore incontra ma soprattutto scopre nuovi sapori e ingredienti, come i fichi e le trote che gusterà attraversando il Brennero, accompagnandoli con un vino diverso da quello tedesco che dovrà annacquare in quanto decisamente più corposo . L’autrice riesce poi ad inserire notizie e curiosità interessanti nel suo racconto, come quelle relative al Gioco di Cuccagna, un antico gioco simile a quello dell’oca che però presenta nelle caselle le illustrazioni dei prodotti tipici della “grassa e dotta Bologna” e che vede una mortadella nella casella che indica la vittoria! Goethe ci descrive anche le diverse locande e accomodamenti, più o meno confortevoli, ma generalmente stimolanti per il cibo. La cucina appunto, sempre al centro delle annotazione nel diario e delle inaspettate scoperte che Goethe, ad esempio, farà a Roma , dove lo aspetta una cucina stagionale ricca di primizie (come le fave) sana, nutriente e molto variegata, che lavora il quinto quarto – le parti povere della macellazione come coda, trippa e animelle- esaltato nelle tipiche ricette romane e poi la cucina romano-giudaica da cui assaggia per la prima volta i carciofi, come ricorda in una lettera del 1814. Il viaggiatore rimane abbagliato, non solo e non tanto dalle rovine ma dalle persone che nota per la loro semplicità e che ama osservare muoversi negli affollati mercati rionali che frequenta.
La cucina quindi, un’esperienza che appartiene alla quotidianità ma che ci lega alla vita di tutti i giorni, costruita attorno alla varietà e ai sapori, in cui la alchimia della preparazione del cibo assomiglia a quelle delle emozioni. Ho trovato poi stimolante che i capitoli si chiudano con le ricetti tipiche del luogo in cui il poeta aveva soggiornato e che possiamo ripetere nella nostra cucina, riallacciando quel filo solo apparentemente lontano nel tempo attraverso la preparazione di un piatto. L’autrice dichiara di aver adattato le tradizionali ricette ai nostri tempi e ci invita non soltanto a cimentarci nelle varie preparazioni, ma a scoprirne il gusto adattandole a noi in una esperienza conviviale magari condivisa con i nostri amici (Covid permettendo!) . Il messaggio del libro credo sia proprio questo: un invito ad assaporare la vita, goderne attraverso i sensi esaltandola nei suoi diversi ‘ piatti’, la vita al pari della cucina questo permette : assaggiare, sperimentare e condividere questo viaggio ‘saporito, anche con gli amici, pertanto Gute Reise!
Ale, 24.04.2021“
VIVImusica: Jazz Montez Records presenta Shelly Philipps
Quando si vive a Francoforte e si ama la musica jazz tradizionale e moderna non si può non concoscere il colletivo di Musicisti Jazz Montez che organizza eventi ed incide musica, tutto all’insegna del jazz. Uno dei fondatori di Jazz Montez è il sassofonista italo-tedesco Lorenzo Dolce, molto noto a Francoforte. Durante il lockdown Jazz Montez è stato attivo e ha registrato con bands di giovani artisti un disco, il cui primo brano di Shelly Philipps “Gar nicht so leicht” (Mica semplice) è stato appena pubblicato. Qui lo potete ascoltare su Spotify.
Jazz Montez è un associazione senza scopo di lucro che si dedica a dare supporto al Jazz a Francoforte e in tutto il mondo. Si può diventare member* e/o fare donazioni. In questo periodo ci fa molto piacere che non si siano fermati e che anzi ci abbiano regalato questo bellissimo brano. Grazie a Jazz Montez ed in particolare a Lorenzo per l’immagine!
PASSATE PAROLA!!! BITTE WEITERSAGEN!!!
VIVIfrankfurt